Questi racconti “del terrore” hanno per sfondo l’appartamento e le città. Un atroce tentativo di assassinio, l’incontro puro e crudele di due adolescenti, il consumo di un matrimonio sono gli argomenti di tre perfette short-stories.
Con una sensibilità femminile allarmante, Anna Maria Guerrieri illumina la vita infestata della coppia e fa scivolare impercettibilmente dal disagio all’incubo. Il suo stile è analitico, tributario in parte del suo lessico a scienze psicologiche e sociologiche, e rivolta a individuare rapporti che appartengono al classico repertorio dell’immaginazione freudiana. Sembra voler tutto dire e tutto descrivere; e invece, quello che alla fine dice è solo l’alone d’ombra e di sospetto, il volto doppio d’ogni cosa.