Testi di: Giancarlo Marmori, Piero Chiara, Aélis Mazoyer
1977 / 160 PAGINE.
Lingua: Cinque edizioni: italiano, inglese, francese, spagnolo, russo
Negli anni Venti e Trenta una giovane artista polacca ritrasse l’alta società europea in dipinti di un neoclassicismo post-cubista. Il libro guida alla riscoperta di Tamara de Lempicka, per decenni dimenticata.
Una giovane, bellissima pittrice polacca. Tamara de Lempicka. Un nano eloquente e lascivo in uniforme guerriera. Gabriele D'Annunzio. Tamara si reca da D'Annunzio per farne il ritratto; D'Annunzio la accoglie sperando di attirarla nel suo harem. Entrambi falliranno. Cronista del loro incontro e del loro fiasco: Aélis Mazoyer, cameriera, amante e governante di D'Annunzio, autrice di un torrenziale diario, inedito. Straordinaria trouvaille letteraria che ci offre, come nessun altro testo, l'immagine della vita quotidiana al Vittoriale.
Ma Tamara chi era? Negli anni Venti e Trenta, questa giovane artista offrì alle classi dirigenti europee la sua abilità di ritrattista e la possibilità di contemplarsi ancora una volta nello specchio di un ultimo neoclassicismo che, analizzato, rivela il tessuto post-cubista della scuola di André Lhote. Nei suoi quadri Tamara seppe congiungere monumentalità e frivolezza, ufficialità e vizio (questa mistura fa di lei uno degli artisti più singolari dell'Art Déco). Nei suoi tardi anni, assistette alla nuova fortuna della sua opera: mostre, acquisti da parte di musei, un supplemento del Sunday Times a lei dedicato.