Testi di: Bruno Racine, Philippe Morel
1998 / 108 PAGINE
Immersa in un lussureggiante giardino, con alberi centenari e viali ombrosi in cui ancora sembrano vagare i fantasmi dei suoi ospiti illustri, Villa Medici fu il forziere in cui un principe rinascimentale, Ferdinando de’Medici, raccolse i suoi tesori.
Di origine romana, pur se considerata fuori dai confini della città, quella che oggi viene chiamata Villa Medici fu prima uno splendente palazzo sotto l’imperatore Onorio, con marmi inviati appositamente da Ravenna, e poi luogo di assedio e di saccheggio, con le prime venute dei barbari. Persa la grandezza, si ridusse ad una vigna arida e incolta. Solo il cardinale Giovanni Ricci, mille anni dopo, fu in grado di coglierne il fascino, e si mise all’opera per riportarlo alla sua antica funzione: un giardino di delizie. Il testo racconta la storia di questo straordinario monumento soffermandosi poi sulle successive vicissitudini, dagli splendori sotto Ferdinando de’Medici a fervente centro della cultura francese dopo l’insediamento dell’Accademia di Francia, accompagnato dalle immagini delle decorazioni interne e dei giardini.