A cura di Gianni Guadalupi. Testi di Alessandro Guagnino, Giacomo Casanova, William Coxe, Odoardo Montulé
1993 / 208 PAGINE.
Lingua: italiano
La Varsavia del Settecento, capitale di un composito regno che signoreggiava i mercanti tedeschi di Danzica, i cosacchi del Don e gli orsi delle foreste italiane.
Ricoperta di interminabili foreste popolate di bufali, alci, cinghiali e orsi, solcata solo da rare piste sulle quali si soffocava per la polvere o si sprofondava nella mota secondo i capricci atmosferici, sparsa di agglomerati di capanne che osavano incendiarsi col titolo di città, e di imponenti castelli di magnati che potevano cavalcare per centinaia di chilometri in ogni direzione senza uscire dalle proprie terre, abitata dai contadini più schiavi e dai nobili più fastosi di tutta Europa, la Polonia non divenne meta di viaggiatori colti e curiosi che nella seconda metà del Settecento, quando Varsavia, acquattata fra le selve della Masovia, si trasformò in una sorta di rustica Parigi sulla Vistola.