Saki. A cura e con un'introduzione di Jorge Luis Borges
1980 I ed. .
Lingua: italiano
L’Inghilterra di Saki era quella della classe media vittoriana, retta dall’organizzazione del tedio e dalla ripetizione infinita di alcune abitudini. Con un umorismo acido essenzialmente inglese, Saki si prende gioco satiricamente di questa società.
Hector Hugh Munro nacque in Oriente e conobbe in Inghilterra la solitudine di un’infanzia vissuta lontano dai genitori, e nel suo caso severamente vigilata da due zie. Il suo pseudonimo letterario, Saki, deriva dalle Ruba’iyyat (la parola significa coppiere in persiano). La sua vita fu cosmopolita, ma tutta la sua opera è ambientata nell’Inghilterra della sua malinconica infanzia. Saki dà un tono di banalità a racconti la cui intima trama è amara e crudele. Questa delicatezza, questa lievità, questa assenza di enfasi può ricordare le deliziose commedie di Wilde. Tra i racconti di questa antologia spiccano Sredni Vashtar e Gli intrusi. Il primo, forse come ogni bel racconto, è ambiguo: si può supporre che Sredni Vashtar sia realmente un dio e che lo sventurato bimbo lo intuisca, ma è lecita anche l’ipotesi che il culto da parte del bambino abbia fatto del furetto una divinità; né è proibito pensare che la forza dell’animale provenga dal bambino, che sarebbe in realtà il dio e che non lo sa. Del tutto diversa la storia intitolata Gli intrusi. Si svolge in quella boscosa e segreta Europa Centrale che appartiene meno alla geografia che all’immaginazione.