Arthur Machen. A cura e con un'introduzione di Jorge Luis Borges
1977 I ed. .
Lingua: italiano
Nelle narrazioni di Machen la vittoria demoniaca non si limita alla depravazione dell’uomo soggiogato; assume anche le forme della corruzione e della pestilenza. Questo orrore fisico contrasta col rigore e con la severità della sua prosa, mai effusiva.
Le possibili definizioni di Machen sono assai meno importanti di certe singolarità presenti nella sua opera. Nella dilatata e quasi infinita letteratura d’Inghilterra, Arthur Machen è un poeta minore. Queste due parole non vogliono sminuirlo. Poeta perché la sua opera, scritta in una prosa molto elaborata, possiede quell’intensità e quella solitudine che sono proprie della poesia. Minore, perché la poesia minore è una delle specie del genere. L’ambito che abbraccia è meno vasto, ma l’intonazione è sempre più intima.
Dei racconti scelti, i primi due appartengono all’opera più famosa di Machen, I tre impostori. Il tema generale è la corruzione spirituale e fisica di tre vittime immolate ai poteri demoniaci. Il lettore non potrà dimenticare facilmente questi ben tramati incubi che, con un minimo di immaginazione e di sfortuna, potranno popolare le sue notti.