Testi di Giorgio Antei, Hwee Lie Blehaut e J. B. Joseph Breton
2021 / 200 PAGINE.
Lingua: Edizione bilingue italiano/francese
Un ritratto della Cina di fine Settecento curioso, eclettico, incredibilmente dettagliato, che esplora numerosi aspetti della vita quotidiana.
Raccogliere l’essenza della Cina di fine Settecento in un centinaio di miniature sembra un’impresa impossibile. Eppure, su ordine del ministro dello stato francese Bertin, i preti cattolici cinesi Aloys Ko e Etienne Yang portarono a termine l’incarico, svelando un mondo lontanissimo dall’Occidente e dalla sua mentalità, strano e affascinante.
Le minuziose miniature, accompagnate da testi esplicativi, furono pubblicate in sei piccoli ma curatissimi volumi apparsi in Francia nel 1811 e da allora hanno mantenuto intatto il loro fascino.
Questa caleidoscopica collezione, esotica e popolare allo stesso tempo, rivive oggi tra le pagine di questo volume, che raccoglie tutte le miniature e i testi originali in francese. Come introduzione il saggio di Hwee Lie Blehaut racconta il clima storico e culturale in cui si sviluppò l’idea della Chine en miniature, mentre il testo di Giorgio Antei propone un focus sulla visione dello straniero e del “barbaro” nella cultura occidentale e in quella cinese. Un viaggio nel tempo e nello spazio, alla scoperta di una civiltà che può forse apparire remota ma, pur cristallizzata in quei disegni così accurati, dispiega ancora oggi la sua forza vitale.