A cura di Gianni Guadalupi. Testi di George Catlin, Emile de Girardin, Louis-Laurent Simonin
1987 / 288 PAGINE.
Lingua: Due edizioni: italiano, francese
Le Grandi Praterie dei nativi americani: un mare d’erba solcato da miriadi di bisonti, sparute tribù di Piedi Neri, ansimanti locomotive e cigolanti carretti con i dipinti di George Catlin.
Forse per disperazione di fronte a un mosaico di tribù nomadi e volubili che andavano continuamente scambiandosi di posto, i geografi del primo Ottocento battezzarono Indiania quell’enorme fetta di continente americano che va dal bacino superiore del Missouri a nord al Fiume Rosso a sud, dalle Montagne Rocciose a ovest al corso inferiore del Missouri a est. Quel nome di latineggiante vaghezza etichettava un paese ancora largamente ignoto salvo nelle sue linee essenziali: un’immensa distesa piatta coperta di erba, solcata da grandi fiumi e sbarrata a occidente da un massiccio bastione montuoso. Gli esploratori l’avevano chiamato Gran Deserto Americano; nelle sue verdi solitudini caracollavano miriadi di bisonti tallonati da sparute tribù di nativi americani, la cui vita dipendeva esclusivamente da quelle bestie, da cui traevano sia il cibo sia le pelli per coprirsi e fabbricare le loro tende.