Lord Dunsany. A cura e con un'introduzione di Jorge Luis Borges
1981 I ed. .
Lingua: italiano
Lord Dunsany ebbe molto del giullare e si affidò con tanta facilità ai sogni, fu l’artefice di un beato universo, che riversò nei suoi scritti.
Tutti i racconti di Lord Dunsany sono quelli di un sognatore. In Dove sale e scende la marea il sogno è un incubo; inizia al giorno d’oggi a Londra, e si proietta, ingigantendosi, in secoli di solitudine e di fango. In La spada e l’idolo la storia spetta a un antico ieri e non a un impreciso domani. Si può leggere anche come allegoria del destino dell’uomo, e terminata la lettura sentiamo come nostra la desolazione e l’inutilità della vasta impresa.
Le meraviglie si accumulano e si superano in Il paese dello Yann. La storia fluisce come il fiume navigato degli eroi, e il canto del timoniere va ritmando i giorni e le notti di questo tempo intimo, che è fuori dal tempo. In Il campo il movimento è inverso; si passa da una felicità all’ombra e alla proiezione di un che di terribile. Il tema segreto di I mendicanti è l’inattesa scoperta della bellezza in una grande città; null’altro diremo per non rovinare la sorpresa di questa strana storia.
L’atmosfera di tutti i racconti citati è da antica e fresca leggenda, o da fiaba; questo non accade certamente con gli ultimi due. In Il “Bureau d’Èchange de Maux”, il soprannaturale consiste in un unico fatto, che è o sembra conseguenza di quotidiane routine. Una notte in taverna è un breve dramma.