Nathaniel Hawthorne. A cura e con un'introduzione di Jorge Luis Borges
1979 I ed..
Lingua: italiano
Tutta la vita di Hawthorne fu una serie di sogni, che culminavano in una produzione letteraria allegorica, ben illustrata dalla selezione di racconti contenuti in questo libro.
Nathaniel Hawthorne nacque nel 1804 nel porto di Salem, che soffriva, già allora, di due caratteristiche anomale in America: era molto antico e si trovava in decadenza. In questa vecchia e decaduta città dall’onesto nome biblico, Hawthorne visse fino al 1836; l’amò del triste amore che ci ispirano le persone che non ci amano, i fallimenti, le malattie, le manie; essenzialmente non è falso dire che non se ne allontanò mai e che Salem e i sentimenti che Hawthorne nutriva nei suoi confronti si riflettono in molti dei suoi romanzi e dei suoi racconti, tra cui alcuni editi in questa raccolta.
Wakefield è il miglior racconto di Hawthorne e forse uno dei migliori della letteratura, mentre Il grande volto di pietra affronta il tema del doppio. Olocausto del mondo corrisponde ammirevolmente alla mistica speculazione dei trascendentalisti del New England, che furono gli amici di Hawthorne; la mente umana, non il mondo tangibile e visibile, è la realtà essenziale. Mr. Higginbotham anticipa sorprese e artifici del genere poliziesco, mentre Il velo nero del ministro, ultimo racconto della serie, è puramente e apertamente un’allegoria e, malgrado lo sia, è non solo efficace bensì indimenticabile.