Villiers de l’Isle-Adam. A cura e con un'introduzione di Jorge Luis Borges
1980 I ed. .
Lingua: italiano
Villiers, quasi indigente gran signore, che si sentiva il triste protagonista di immaginari duelli e di immaginarie finzioni, ha imposto la propria immagine nella storia della letteratura francese con i suoi racconti.
Dotato di un’irresponsabile e generosa immaginazione e di un illustre lignaggio (discendeva dal primo Gran Maestro dei Cavalieri di Malta) Villiers nutriva un sonoro disprezzo per la mediocrità, la scienza, il progresso, la propria epoca, il denaro. Uno dei capolavori del racconto breve, presente in questa antologia, è La speranza. L’azione si svolge in una Spagna molto personale, e l’epoca è vaga, in cui Villiers, sottilmente, rivela un inferno di ordine morale. Segue l’incredibile Cina de L’avventura di Tse-i-la. La posta in gioco cela un’affermazione di tutte le sette protestanti; la sua forza sta nel fatto che l’uomo che la rivela confessa implicitamente che la sua anima è perduta. Il tema de La regina Ysabeau è di nuovo la crudeltà dei potenti, arricchita in questo caso dalla passione della gelosia. In Il convitato delle ultime feste l’apparizione di un nuovo commensale copre d’ombra la storia e la spinge a un orrore in cui, incredibilmente, convengono la giustizia e la follia. Racconto cupo, narratore ancora più cupo è un racconto crudele e insieme la parodia di un racconto crudele, Vera è senza dubbio il più fantastico e il più vicino al mondo onirico di Poe.