Testi di: Jorge Luis Borges, William Feaver, Gianfranco Malafarina, antologia a cura di Jorge Luis Borges con testi di “Genesi”, “Geremia”, “Giudici”, Virgilio, Seneca, Vangeli apocrifi, Plinio, Bulwer-Lytton, Quevedo, elegia anglosassone, Rodrigo Caro, Samuel Pepys, Voltaire, Giuseppe Gorani, Tu Fu, Su Shih, Francesco Guicciardini, Joachim du Bellay, Ezra Pound, Sant’Agostino, Poe, “Le mille e una Notte”, Snorri Sturluson, Carl Sandburg, Percy Bysshe Shelley, Volney, Jack London
1997 / 200 PAGINE.
Lingua: Tre edizioni: italiano, francese, spagnolo
Paradisi perduti, diluvi, incendi, crolli, cadute di imperi e crepuscoli di civiltà. Le spettacolari visioni di John Martin (1789-1854) e le più esaltanti catastrofi della letteratura scelte e presentate da Jorge Luis Borges.
La storia di Finimondi è estremamente peculiare: nato dall’idea di Jorge Luis Borges di raccogliere un’antologia delle più belle catastrofi letterarie, dal terremoto di Lisbona alla fine del Colosso di Rodi, venne rimandato più e più volte nel tempo e le immagini che avrebbero dovuto illustrarlo, le opere del misterioso pittore napoletano Monsù Desiderio, erano circondate da un alone di superstizione. I ritardi si susseguirono e le esitazioni si moltiplicarono. Finché Borges scomparve e Monsù Desiderio fu sostituito dalle opere di John Martin.
Il volume, con i brani scelti e commentati da Borges e illustrato dalle temibili immagini di catastrofi del pittore inglese, diventa quindi un apologo sulla fugacità dei libri e del mondo, con un allegro valore apotropaico.