FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
FMR - Loader
Franco Maria Ricci Editore
La Biblioteca Blu
9785

Due storie diaboliche

Jules Amédée Barbey d'Aurevilly. Introduzione di Mario Praz
1977 / 168 PAGINE. Lingua: italiano
Figlie dell’oltranza e della trasgressione, le protagoniste di Due storie diaboliche portano, nella routine della sensualità e dell’egoismo maschili, un desiderio che può giungere sino al cannibalismo e una gelida volontà nella dissolutezza e nel male.
I racconti di Barbey d’Aurevilly emergono da un immaginario surreale e visionario debitore di un côté figurativo che transita dai maestri della realtà onirica, come Goya, Füssli o Wiertz, per approdare ad un certo simbolismo tardo romantico-decadente. L’aristocratico e reazionario snobismo moralistico e contraddittorio dell’autore maschera il volto di un sognatore disadattato, emarginato dalla realtà in cui vive, che osa scandagliare in profondità gli abissi dell’animo umano, indulgendo sulla deformità psicologica, sulle esperienze estreme, sull’ambiguità misteriosa dell’universo femminile, sulle morbosità inconfessate, sull’evanescente presenza, dietro una falsamente rassicurante apparenza, di ombre mostruose, bizzarre e demoniache. Racconti inconclusi come incubi notturni che impongono allo sbalordito e scandalizzato lettore nuove immersioni nelle proprie paure.