Correggio e le sue cupole

Uno sguardo a 360 gradi tra gli affreschi di Correggio dipinti nei luoghi più belli di Parma e un approfondimento per meglio conoscere un artista fondamentale, che non appare mai come un genio solitario e sradicato. Piuttosto la sua pittura trova continui e vari riscontri fino al Barocco, alle pienezze sensuali e giocose del Rococò e ai freddi marmi neoclassici che si intrecciano con la sua pietas e il suo eros, o con le movenze già neoclassiche di Prudhon e le dolcezze fanciullesche e femminee di Renoir. Una pittura in cui prevalgono il sentimento, la natura, la grazia tenera e gli affetti sulla purezza dell’intelligenza, la visione immaginaria, illusionistica, teatrale sul gesto perfetto e per questo irripetibile: aspetti tutti che ogni critico ha messo a punto con scritture sagaci e seducenti, con il linguaggio e la sensibilità del proprio secolo, con mille incroci e divergenze che faranno comprendere la complessità dell’artista e i mille rivoli del suo sistema espressivo. Curato dalla storica dell’arte Lucia Fornari Schianchi, Correggio e le sue cupole affianca una amplissima parte iconografica, realizzata per l’occasione dal fotografo Carlo Vannini, a una ricca antologia critica che, in rapporto al tema, può essere anche considerata parziale, ma da ritenersi sicuramente esauriente ed efficace per poter esplorare e commentare ulteriormente le numerose pagine critiche che all’artista sono state dedicate dal XVI secolo fino a oggi.