Gian Dàuli. Introduzione di Michel David
1973 / 2 voll. PAGINE.
Lingua: italiano
È Cabala bianca un’epopea onirica dell’Homme moyen sensuel, ambientata nella Milano degli Anni Trenta, tra viaggiatori di commercio, periferie e bocciofile. Dàuli narra qui la vita piccolo-borghese come sogno, anzi come mucchio di sogni.
In Cabala bianca si possono trovare gli elementi della metafisica psicologica su cui viene ad articolarsi e costruirsi un “progresso” narrativo brillantissimo. Si va dal sogno del protagonista intercalato nella “realtà”, a quello condiviso con altri personaggi al sogno continuo e parallelo alla “realtà”, a quello ad occhi aperti… Dàuli esegue una vera fenomenologia del sogno, fa variare le possibilità combinatorie, le “esperienze”, i “fatti”, per saggiarne la coerenza nei particolari. Un gioco di fiori giapponesi, di incastri, in cui quella che ci pareva la vita vera rispetto a quella sognata, appare lentamente come sognata anch’essa, e procura un effetto di cabala, di magia di ribaltamento nel mondo del pensiero magico.