Basilica Cattedrale di Parma

La cattedrale di Parma ha una storia quasi millenaria: iniziata a metà dell’anno Mille e consacrata nel 1106, andò probabilmente distrutta qualche decennio dopo e fu ricostruita a partire dal 1130, subendo poi numerose modifiche architettoniche nel corso dei secoli. Il volume ne ripercorre quindi le vicende attraverso un ricchissimo apparato iconografico. Si parte con il Romanico, con i leoni stilofori e la facciata esterna, caratterizzata da una fiorita antologia di sculture che accomuna la cattedrale al Battistero: i telamoni, i mostri che si rincorrono fra racemi fogliati negli archi ciechi delle absidi, sino ai temi biblici e apocalittici nei capitelli sopra le lesene; per poi inoltrarsi all’interno. Nella navata centrale spiccano gli affreschi di Lattanzio Gambara (pareti e controfacciata) e di Girolamo Mazzola Bedoli, che nella decorazione della volta dà prova di un’esuberanza compositiva che risente dell’eredità di Giulio Romano e del Parmigianino. Si percorrono poi le navate laterali e le cappelle, per giungere al culmine con il meraviglioso affresco di Correggio della cupola, che incanta e quasi stordisce i visitatori da secoli con il suo groviglio di corpi in movimento.