A cura di Gianni Guadalupi. Testi di William Heude, Guillaume Lejean, Athanasius Kircher, Jorge Luis Borges, Giorgio Manganelli
1992 / 208 PAGINE.
Lingua: italiano
Passeggiata fra i ruderi dell’antica capitale di Semiramide, sulle desolate rive dell’Eufrate orbato di giardini pensili e ricco di predoni arabi.
Nel V secolo i re dei Parti fecero del terreno ormai deserto all’interno delle mura cadenti di Babilonia una riserva di caccia, e quando sulla Mesopotamia si impose il dominio arabo che doveva dar vita alla fiabesca Baghdad dei califfi, il ricordo di Babilonia rimase affidato al nome di un piccolo villaggio, Babil, eretto con e fra le sue macerie. Colà, nell’Ottocento, sulla scorta dei testi classici e delle parche e spesso errate indicazioni dei pochi che li avevano preceduti, cominciarono ad aggirarsi gli europei in cerca di avanzi delle perdute grandezze: come il tenente Heude e il signor Lejean, i cui testi ci narrano gli opinabili incantesimi della desolazione.