All my baskets

È la fine degli anni Settanta quando Gabriella Mariotti, in “una fredda mattina di novembre”, come racconta all’inizio del volume, scova tra le bancarelle di un mercato di New York dei manufatti particolari destinati ad essere l’oggetto di una delle sue più importanti collezioni. Si tratta delle cosiddette “spille americane”, dei cestini di fiori realizzati da pochi gruppi familiari dagli anni Venti agli anni Quaranta del secolo scorso. Questi piccoli oggetti sono gioielli nati dalla “fantasia” dell’artigiano, colorati e appariscenti, nati come imitazione del vero e realizzati con l’utilizzo di ferro, leghe minori o argento. Acquistano così tanta fama da essere impiegati anche all’interno del mondo del cinema, e da qui traggono il nome di costume jewerly: fu Coco Chanel a dare il via a questa definizione con la sua famosa citazione “Je fais de bijoux pour meus costumes”, “Faccio dei gioielli per i miei vestiti”. Nonostante le difficoltà nel reperire informazioni storiografiche, Gabriella Mariotti ci presenta questi vivaci oggetti ripercorrendo la storia di alcuni dei più famosi produttori di gioielli fantasia. Il volume è accompagnato dalle fotografie delle spille della sua vasta collezione e, a chiudere, una serie di suggerimenti dell’autrice per chi volesse avviarsi all’acquisto di questi gioielli.