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Franco Maria Ricci Editore
Grand Tour
2028

Roma. Villa Medici

Texts by Bruno Racine, Philippe Morel
1998 / 108 PAGES
Surrounded by a lush garden, with centuries-old trees and shady avenues where the ghosts of its illustrious guests seem to wander still, Villa Medici was the coffer in which a Renaissance prince, Ferdinando de’ Medici, collected his treasures.
With Roman origins, despite being considered outside the city limits, what is today called Villa Medici was first a splendid palace under Emperor Honorius, made in marbles sent specially from Ravenna. Later, it was a site of sieges and lootings, with the first arrivals of the barbarians. Having lost its grandeur, it was reduced to an arid and uncultivated vineyard. Only Cardinal Giovanni Ricci, a thousand years later, managed to understand its fascination, and set to work restoring it to its ancient role: a garden of delights. The text tells the story of this extraordinary monument, explaining the events that followed, from its splendours under Ferdinando de' Medici to its role as an ardent centre of French culture with the establishment of the French Academy, accompanied by images of the interior decorations and gardens.
Franco Maria Ricci Editore
Sin dall’antichità il colle del Pincio era considerato luogo di predilezione dai Romani più raffinati, che, al pari di Lucullo, vi si recavano a godere la frescura dei giardini dai quali si dominava l’Urbe. Proprio sull’attuale sito in cui sorge Villa Medici, l’imperatore Onorio fece edificare il proprio palazzo, ultimo bagliore prima della caduta dell'Impero. Passarono dieci secoli e un prelato toscano, il cardinale Ricci, riportò il Pincio al suo antico splendore, decidendo di farvi costruire una villa di campagna con un grande giardino di piacere; ma i lavori non erano ancora conclusi che la proprietà passò a un altro cardinale, Ferdinando de’Medici, da cui prese nome. Sotto l’impulso del nuovo e facoltoso proprietario, l’architetto Ammannati ingrandì considerevolmente l’edificio per farne lo scrigno di una stupefacente collezione di sculture e di dipinti. Quanto al giardino, sorta di riserva naturale ante litteram ma ordinato secondo un piano rigoroso e colmo di antichità, assurse anch’esso fra le meraviglie di Roma. Divenuto granduca di Toscana, Ferdinando non si trattenne più a Roma e gli eredi spogliarono Villa Medici dei suoi tesori. Dopo due secoli di semi-abbandono, Napoleone l’acquistò per insediarvi l’Accademia di Francia; fu così risparmiata alla villa la triste sorte riservata a tante altre dimore patrizie, devastate o lottizzate. Da allora Villa Medici divenne un piccolo angolo di Francia in terra italiana e assisté al passaggio di una lunga teoria di artisti, di architetti e di compositori, taluni divenuti famosi, altri caduti nell’oblio.
Franco Maria Ricci Editore
Franco Maria Ricci Editore
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